
di Valerio Giovine
A volte nella vita, per (ri)trovare il giusto equilibrio, bisogna sentirsi liberi di perdersi. Per un’artista tutto ciò si traduce in sperimentazione.
Era da tempo che volevo fare un CD che al suo interno incorporasse e fondesse la maggior parte dei miei stili e generi musicali, dall’elettronica al post-rock, dall’ambient alla classica, dove delle volte si incontrano viole soliste e note di pianoforte, bassi elettronici con chitarre rock.
Free To Get Lost è questo.
Il CD è uscito nei principali store online come Spotify, iTunes, Deezer e Amazon questo 13 febbraio.
Come ho composto Free to get Lost
Dopo tante ispirazioni, fatti di vita quotidiana, musica che ascolti, immagini che ti emozionano e ti impartiscono importanti significativi di vita, o film che hai visto… dopo tutto questo… ciò che ho voluto fare è stato cercare me stesso attraverso il tempo, ma come tradurlo in musica?
Non è il primo CD che pubblico, in passato ne ho fatti altri (Secrets of the Universe, Runa e Rebirth) ma questa volta la sfida – perché comporre l’arte è sempre una sfida, come un guerriero ne riesci a fine opera o vinto, o vittorioso – è stata più ardua del previsto, non per qualche motivo in particolare ma perché, come quando si guarda attraverso la semplice quotidianità e si scopre la magia, volevo scrutare attraverso le note musicali e vedere cosa ci fosse dietro la musica stessa, trovare quindi un feeling tra strumenti musicali che, in linea teorica, centrano poco l’uno con l’altro (ad esempio un ukulele dal ritmo folk fuso con una batteria elettronica e dei synth aperti See you the other side, oppure una viola con una melodia ambient a ritmo pulsante che cresce sempre di più per poi esplodere gentilmente Hold me gentle night).
Volevo anche cercare attraverso gli stessi brani post-rock un qualcosa che li rendesse davvero particolari, timbrici, orecchiabili e originali, mantenendo sempre un livello tale di magia e novità. Dal tema a volte scherzoso, e a volte riflessivo.
Il brano che più preferisco è però lo stesso Free to get Lost, per il semplice fatto che traduce in melodia tutto ciò che pensavo e provavo, direttamente e involontariamente… al di la di ciò che vedevo con i miei occhi davanti al pianoforte, o ciò che sentivo quando suonavo quelle note, questo brano è per me la traduzione stessa del concetto di libertà, lì dove evadi per pochi minuti e non sei soggetto a regole, in quei pochi minuti il lavoro è diventato ciò che era, semplice lavoro, gli affetti li ho visti come semplici affetti e sentimenti, il tempo è sembrato fermarsi, e ogni cosa ha preso il suo esatto posto in un disegno più grande.
La copertina esprime visivamente ogni mia minuscola emozione che ho provato durante questo viaggio, ed è solo grazie a Luca Fanì che è riuscito a tradurla in colori e disegni se alla fine sono riuscito a completarlo.
Insomma Free to get Lost è la mia libertà, in un viaggio dove ho voluto perdermi, lanciandomi all’avventura per capire dove alla fine mi portasse. Penso che tutti noi ci meritiamo degli attimi di libertà per comprendere cose che magari prima non sapevamo.
Dove trovarlo:
- Potete ascoltare gratuitamente il CD Spotify e acquistarlo su iTunes, Amazon e CDBaby
- Se invece volete utilizzare un qualsiasi brano del cd, potete acquistare le licenze su Triplescoopmusic