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Il nostro habitat di plastica

By Aprile 22, 2019Settembre 19th, 2021No Comments
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La Giornata mondiale della Terra è la più grande manifestazione ambientale del pianeta e, dal 1970, ci ricorda che l’ambiente non è qualcosa che deve riguardare solo gli ambientalisti; perché il nostro pianeta ha un numero limitato di risorse e, se continuiamo a utilizzarle in maniera così scriteriata, prima o poi finiranno (più prima che poi). E, di certo, non sarebbe bello vivere in un pianeta morto.

Plastic Earth

E proprio in occasione dell’Earth Day 2019, abbiamo deciso di realizzare, in collaborazione con il WWF Abruzzo e le Guide della Riserva Borsacchio, il mini documentario Plastic Earth. Le riprese si focalizzano sull’abuso della plastica e sul ruolo nocivo che le microplastiche stanno giocando sulla nostra catena alimentare: i pesci ingurgitano la plastica che noi disperdiamo in mare e, successivamente, quegli stessi pesci ingrassati a bocconi di plastica finiscono nei nostri piatti per essere mangiati da noi. In pratica mangiamo la plastica che disperdiamo.

Le riprese sono state girate sulle spiagge della costa teramana (Martinsicuro, Roseto degli Abruzzi, Alba Adriatica, Giulianova) in occasione dell’Ora della Terra, la grande mobilitazione globale del WWF. E quest’anno, per l’Earth Hour, il WWF Abruzzo aveva organizzato 4 giornate di pulizia a mano delle spiagge. “La pulizia avviene a mano”, dichiara Luciano Di Tizio, delegato WWF Abruzzo. “per evitare di danneggiare la vegetazione litoranea e i nidi di fratino che in queste settimane iniziano a essere presenti, ma anche per selezionare il materiale da raccogliere, portando via plastica e rifiuti in genere, ma lasciando rami e alghe che forniscono rifugio e alimentazione per la microfauna presente sulle spiagge”.

Il nostro habitat di plastica

“Il pianeta”, ci dice Dante Caserta, vicepresidente del WWF Italia, “ha un certo numero di risorse naturali che, fortunatamente, si rigenerano. Però, se noi continuiamo a utilizzarle in maniera così scriteriata, iniziamo a consumare quello che è il capitale naturale e non quello che è il suo incremento annuale. Quindi, ogni volta che noi consumiamo suolo, aria, acqua finiamo per compromettere quella che è la nostra stessa vita.”

E in questa sorta di habitat di plastica, rischiamo di perdere una specie importante per l’ecosistema delle nostre spiagge: il fratino, il più grande indicatore di salute dell’habitat costiero. “Il fratino”, dice Marco Borgatti delle Guide della Riserva Borsacchio, “se viene fatto estinguere, tutti noi perdiamo un pezzettino. Noi, ogni anno, ogni secolo, ogni millennio, perdiamo un pezzo di quella che è la nostra storia, che è la nostra natura. Se non interrompiamo questo ciclo, la natura, essendo un sistema finito, prima o poi finirà.”

Con gli occhi della natura

Questo lavoro, che si pone in continuità ideologica con la web serie documentaristica Con gli occhi della natura che abbiamo realizzato in collaborazione con il WWF Italia, vuole essere un grido di allarme per ribadire l’importanza della salvaguardia del nostro pianeta e della corretta gestione delle sue risorse. È questa l’unico modo per poter sperare in un futuro migliore per l’ambiente e, di conseguenza, anche per noi.

Clouds Industry

Author Clouds Industry

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